Che clima si respira negli Stati Uniti? 🇺🇸
Mentre i cittadini statunitensi si preparano al voto, capiamo se e come la crisi climatica influenzerà la scelta degli elettori.
Ciao! Stai leggendo Climax, la newsletter mensile di Greencome che riflette sulle notizie più importanti su clima e ambiente, per capire come vivere su un Pianeta che cambia sempre più velocemente.
🍽️ Ecco il nostro menù di ottobre
Il clima(x) del mese
🏔️ Scioglimento dei ghiacciai in Italia
🇪🇺 Legge UE contro la deforestazione
🐞 Conferenza dell’ONU sulla biodiversità
Chiediamolo a un esperto
🇺🇸 Il cambiamento climatico nelle elezioni statunitensi
Cosa ne pensa la community di Climax
📣 Partecipazione giovanile e mondo ambientalista
Che clima fa in 2 parole
🚶 Micromobilità
👫 Mobilità condivisa
Ghiacciai, deforestazione, biodiversità
Il climax delle notizie del mese: dall’Italia, dall’Europa e dal Mondo.
Italia 🇮🇹
Il confine Italia-Svizzera sul Cervino è stato spostato a causa dello scioglimento dei ghiacciai, un chiaro segnale degli impatti che il cambiamento climatico ha anche nel nostro paese. Una notizia drammatica, che giunge qualche giorno dopo l’annuncio sulla possibilità che il ghiacciaio della Marmolada scompaia entro il 2040, e che conferma quanto le temperature elevate stanno trasformando profondamente il paesaggio alpino italiano.
Europa 🇪🇺
La Commissione Europea ha annunciato l'intenzione di rinviare di un anno l'entrata in vigore della Deforestation Law, prevista per dicembre di quest’anno, a seguito delle pressioni di industrie e governi. La legge, che era già stata definita troppo protezionista da numerosi Stati Membri, chiederebbe alle aziende europee di dimostrare che prodotti di importazione come soia, cacao, caffè, olio di palma non siano stati coltivati su terreni deforestati.
Mondo 🌎
Ci sono grandi aspettative per la COP16 sulla biodiversità, che è attualmente in corso a Cali, in Colombia, e che si concluderà il 1° novembre. La conferenza mira a consolidare gli impegni assunti nel 2022 con il Global Biodiversity Framework, un piano globale per fermare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2050. Tra qualche giorno sarà possibile fare un bilancio del summit.
Il futuro della politica climatica internazionale dipende (anche) dalle prossime elezioni americane
Abbiamo chiesto il parere di Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend, esperto di comunicazione politica.
💬 In vista delle prossime elezioni americane, in base a quello che state osservando, quale ruolo sta giocando o potrebbe giocare il tema del cambiamento climatico nei flussi elettorali?
Il cambiamento climatico è tra le preoccupazioni della popolazione statunitense, come testimoniato da tanti sondaggi, ma non tra i temi prioritari del dibattito in questa campagna elettorale. Le prime posizioni sono infatti occupate dalle questioni economiche, dall'immigrazione e da temi più sociali o valoriali come aborto e salute. Di conseguenza, il clima non è neanche al centro dei programmi e della comunicazione dei leader.
Secondo un sondaggio di Pew Research il 62% degli elettori Dem considera il cambiamento climatico un tema importante per la loro scelta di voto, ma la percentuale scende all’11% fra i repubblicani. Questi dati riflettono il diverso livello di accettazione dell’esistenza del cambiamento climatico e della sua origine antropica tra i Democratici e i Repubblicani. Non a caso, la questione climatica è uno dei temi che tendono a favorire Kamala Harris tra gli elettori e le elettrici più sensibili al tema, che ripongono maggiore fiducia nella capacità della candidata Democratica di affrontare le questioni ambientali .
Se è chiaro che il cambiamento climatico è diventato uno dei terreni di scontro valoriali tra progressisti e conservatori, su questo tema, soprattutto negli ambienti di destra, inizia a farsi spazio il discorso del cosiddetto backlash, ovvero di una reazione negativa e respingente nei confronti del cambiamento climatico. Negli Stati Uniti, molto più che in Europa e in Italia, si intravedono già fenomeni di resistenza a tutta una serie di aspetti, specialmente quelli legati alle regolamentazioni nei processi di transizione ecologica ed energetica e all’applicazione dei criteri ESG in ambito finanziario..
In tutto ciò non dobbiamo però dimenticare che l'amministrazione Biden ha promosso investimenti per il clima non paragonabili a quelli effettuati da qualunque altra amministrazione: non si può negare che in termini di policy e di ambizione ci sia stata un'enorme accelerazione. Tuttavia, dal punto di vista dell'opinione pubblica, quello del cambiamento climatico rimane un tema divisivo. Da una parte l’accettazione stessa del fenomeno non è trasversale a tutta la popolazione statunitense, dall’altra a mancare è anche una visione comune sulla scelta delle soluzioni da adottare e sulla definizione delle priorità da affrontare.
I giovani salveranno il pianeta?
Questo mese vi abbiamo chiesto di dirci qual è la vostra esperienza con i gruppi ambientalisti. Ecco cosa ci avete risposto:
📣 Iniziamo con una nota di positività (che ogni tanto male non fa). La quasi totalità della nostra community (97% delle risposte ricevute) è quanto meno interessata a partecipare alle attività di associazioni ambientaliste e una persona su quattro già lo fa. E gli altri? Vorrebbero salire a bordo, ma non lo fanno per mancanza di motivazione o di possibilità.
Queste percentuali ci hanno fatto interrogare sullo stato reale della partecipazione giovanile nel mondo associativo e dell’attivismo. In questa puntata, riflettiamo insieme per andare oltre gli stereotipi paternalistici e le distorsioni mediatiche sul tema.
“Toccherà a voi giovani salvare il pianeta”
Quante volte avete sentito una frase di questo tipo? Decisamente troppe, il che stride con la scarsa rappresentazione delle nuove generazioni negli spazi decisionali. Ed è proprio per colmare questo vuoto che sono nate numerose associazioni che operano sia dentro le istituzioni che nella società civile.
Tuttavia, se è vero che la tematica ambientale è particolarmente sentita dalla Gen Z, non va dato per scontato che l’interesse generale si traduca nella partecipazione attiva dei giovani in questi gruppi.
Naturalmente per chi non vive nei grandi centri urbani non è semplice entrare in contatto con queste reti, che a volte sono del tutto assenti sul territorio (29% di voi). Più sottile è il discorso che riguarda chi è curioso e avrebbe la possibilità di partecipare con più facilità, ma alla fine non fa il passo (42% delle vostre risposte). I motivi possono essere vari: timore di non integrarsi, timidezza, senso di inadeguatezza, mancanza di supporto, e diciamoci la verità, paura di essere arrestati…vista l’aria che tira.
Secondo noi è davvero un peccato che questa energia potenziale si disperda.
Da un lato, i gruppi stessi dovrebbero essere il più aperti e inclusivi possibile, cercando di far sentire tutti i nuovi arrivati a proprio agio con il valore che apportano. Dall’altro, è proprio come andare in palestra: la prima volta ti sembrerà che tutti sanno cosa stanno facendo tranne te, ma in realtà è un gioco di squadra in cui ognuno può trovare il suo ruolo.
C’è un po’ di mobilità in questa crisi climatica
🚶 Micromobilità: La micromobilità è un tipo di mobilità recente e tendenzialmente concentrato nelle città. Prevede l’uso di veicoli leggeri adatti per lo spostamento di una sola persona che possono raggiungere solo velocità limitate e includono sia mezzi a trazione umana (non pensate a una portantina Kronk-powered) che elettrica come scooter, biciclette e monopattini. La micromobilità è fondamentale sia per coprire tragitti brevi che per raggiungere altri mezzi e rendere più semplici i collegamenti.
👫 Mobilità condivisa: Avete presente le foto in cui decine di clown sono stipati in una Mini? Ecco, quella non è mobilità condivisa. Il termine si riferisce a tutti quei servizi in cui un veicolo viene usato da più utenti allo stesso tempo o in successione. Esempi sono l’ormai noto car sharing ovvero il noleggio di auto a breve termine, ma anche il “ride sharing” in cui tramite una piattaforma un privato mette a disposizione il proprio veicolo per altre persone che devono andare nella stessa direzione (se lo stesso avviene informalmente si parla di car pooling), o il noleggio di auto, scooter, bici e monopattini tramite app. Sharing is caring ✌️
Se ben gestiti, questi servizi possono giocare un ruolo fondamentale per un modello di mobilità (urbana in particolare) meno dipendente dall’auto privata e più efficiente, quindi meno inquinante.
Nutella vegana: la accendiamo?
👀 Non perderti la prossima puntata di Climax per scoprire i risultati del sondaggio.
Grazie per aver letto Climax!
Questa newsletter è a cura di: Emma Cabascia, Annalisa Gozzi ed Erika Bruno.
Se sei con noi dall’inizio, avrai notato le tante novità di questa puntata. Abbiamo deciso di dare una nuova veste alla newsletter, arricchendola nei contenuti e nella forma. Speriamo che questi cambiamenti ti siano piaciuti, e se vuoi farci sapere cosa ne pensi, siamo tutt* orecchie👂