Caccia alla disinformazione
È stato presentato in Senato un disegno di legge a modifica delle regole sulla caccia in Italia. Ne abbiamo parlato con Stefano Cisternino, esperto di economia circolare e giornalista ambientale.
Ciao! Stai leggendo Climax, la newsletter mensile di Greencome che riflette sulle notizie più importanti su clima e ambiente, per capire come vivere su un Pianeta che cambia sempre più velocemente.
Concerti sostenibili, rinnovabili assolte, diplomazia per gli oceani
Le 3 notizie del mese, selezionate da noi. Dall’Italia, dall’Europa, e dal Mondo. In pieno stile Climax.
Lo scorso 18 giugno 2025 Elisa ha tenuto il suo primo concerto a San Siro con un focus sulla sostenibilità, riducendo le emissioni del 70% rispetto ai concerti tradizionali. Alimentato da biocarburante HVO e supportato dal progetto "Plantasia", che trasformerà un’area abbandonata in un parco, l’evento si inserisce nell’impegno della cantante per la salvaguardia del pianeta. Elisa, "Ally" della campagna ONU #FlipTheScript, dimostra come la musica possa essere un motore di cambiamento positivo.

Secondo il quotidiano spagnolo El País, il governo spagnolo ha pubblicato un rapporto che “assolve” le energie rinnovabili dal blackout del 28 aprile, attribuendo la responsabilità all'operatore della rete Red Eléctrica e alle aziende energetiche. Le indagini hanno rivelato che la causa dell'interruzione di corrente è stata l'incapacità della rete di gestire la tensione, smentendo così l'ipotesi di un cyber-attacco e le accuse a fotovoltaico ed eolico. La ministra dell'Energia, Sara Aagesen, ha sottolineato che il sistema non disponeva di una sufficiente capacità di controllo della tensione, e l'interruzione è stata causata da una "cascata temporale di eventi", culminata con il sovraccarico che ha portato al blackout.

Il 13 giugno a Nizza, la Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani ha adottato all'unanimità una dichiarazione intitolata “Il nostro oceano, il nostro futuro: uniti per un'azione urgente”, sottolineando il ruolo cruciale degli oceani nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico. La dichiarazione, nota anche come "Piano d'azione per gli oceani di Nizza", esprime preoccupazione per il declino della capacità degli oceani di agire come regolatori climatici e sostenere l'adattamento. Nonostante coprano oltre il 70% della superficie terrestre, gli oceani sono minacciati da cambiamenti climatici, inquinamento e sfruttamento eccessivo delle risorse marine. Più di 170 paesi hanno adottato il piano, impegnandosi ad adottare azioni urgenti per proteggere gli oceani e a implementare impegni volontari. La prossima Conferenza sugli Oceani si terrà nel 2028, co-organizzata da Cile e Corea del Sud.

Non è quello che sembra!
Abbiamo chiesto a Stefano Cisternino, esperto di comunicazione sull’economia circolare e giornalista ambientale, di rispondere a una domanda sul discusso disegno presentato al Senato per modificare la legge che regola l’attività di caccia in Italia.
💬 Negli ultimi tempi in Italia si è tornati a parlare di caccia con nuove leggi e regolamenti. Ma quanto c’è di vero nell’idea che la caccia aiuti davvero a proteggere la natura? E quanto invece si tratta di falsi miti usati per giustificare un’attività sempre più discussa?
“La caccia è amica dell’ambiente”. Questa affermazione è disinformazione. In Italia viene oggi usata per giustificare il nuovo disegno di legge del Governo che propone di ampliare l’attività venatoria a spiagge, aree protette e orari notturni, arrivando persino a definire la caccia uno “strumento utile alla biodiversità”.
Ma non esiste alcuna prova scientifica indipendente che confermi che la caccia, per come viene oggi praticata, favorisca davvero la biodiversità. Al contrario, l’ISPRA, le principali associazioni ambientali e numerosi studi sottolineano i rischi per gli ecosistemi, la sicurezza pubblica e la fauna selvatica.
La proposta di legge in discussione normalizzerebbe l’uso dei richiami vivi, riaprirebbe pratiche vietate come l’uccellagione e limiterebbe le aree protette, andando in direzione opposta agli obiettivi europei di tutela della natura.
Proteggere la biodiversità significa gestire la fauna con basi scientifiche, rafforzare le aree protette, investire in monitoraggio e prevenzione, non estendere la caccia sotto pretesti infondati.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame…
Nella scorsa puntata vi abbiamo chiesto la vostra opinione su una notizia molto curiosa a proposito degli escrementi dei pinguini.
Ecco cosa ci avete risposto:
Avevamo la vostra curiosità, e ora abbiamo la vostra attenzione.
Ebbene sì, un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Communications Earth & Environment ha rivelato che l’ammoniaca (NH3) rilasciata dagli escrementi dei pinguini contribuisce a mitigare le temperature in Antartide.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Helsinki ha passato ben due mesi nella Penisola Antartica monitorando l’aria in prossimità di una colonia di 60,000 di pinguini Adélie con l’obiettivo di colmare la scarsità di studi su alcuni processi chiave per la regolazione del clima nelle regioni più remote del mondo.
Un attore fondamentale in questi processi ancora sottorappresentati nelle misurazioni atmosferiche è proprio l’ammoniaca allo stato gassoso, una molecola di cui i pinguini sono i maggiori “emettitori” nelle zone costiere dell'Antartide. Quando l’ammoniaca rilasciata dal guano dei pinguini reagisce con i gas sulfurei emessi dagli phytoplankton marini, si creano delle particelle di aerosol che contribuiscono alla formazione di nuvole. Le nuvole a loro volta riflettono la luce solare aiutando a mantenere le temperature superficiali più basse e di conseguenza a contrastare lo scioglimento dei ghiacci.
Questa notizia è davvero interessante, e non solo perché ci dà il gancio per farvi conoscere (se ancora non la conoscete) la grande hit anni ‘90 di Roberto Benigni, “L’Inno del corpo sciolto”, ma perché dimostra quanto siano strettamente connessi i processi biologici e quelli atmosferici che impattano il clima di una regione.
Non è sempre facile raccontare la moltitudine di implicazioni che le attività umane hanno sul pianeta e sui suoi affascinanti processi. Spesso si corre il rischio di mettere a fuoco solo alcuni dei molti aspetti in gioco, ma come dimostra questo curioso studio sugli escrementi dei pinguini, gli ecosistemi naturali sono quanto di più interconnesso possiamo immaginare.
L’Antartide è tra le aree del mondo che si stanno riscaldando a ritmi più elevati, con gravi implicazioni per tutto il pianeta. Le temperature globali sono fortemente impattate dalla capacità di questa regione di assorbire le emissioni di carbonio, riflettere le radiazioni solari e regolare le correnti oceaniche.
I cambiamenti in atto in Antartide, tra cui il declino del ghiaccio marino e il restringimento delle banchise, impattano la vita dei pinguini modificando le interazioni tra biologia e atmosfera nella regione e di conseguenza influenzando il clima a livello globale.
E se perfino i pinguini, con i loro escrementi, riescono a dare una mano al clima, forse anche noi possiamo fare la nostra parte…magari senza lasciare il lavoro sporco (badum tss 🥁) agli altri.
C’è un po’ di monocoltura in questa crisi climatica
No, non stiamo parlando della mancanza di spessore e di contraddittorio nella televisione pubblica italiana. La monocoltura è un sistema agricolo che prevede la coltivazione intensiva di una sola coltura su una grande area di terreno. Questo sistema è stato adottato nel contesto dell’industrializzazione dell’agricoltura con il fine di aumentare esponenzialmente il rendimento produttivo delle terra.
Cosa c’è di male? Dove c’è monocoltura viene meno la biodiversità e gli ecosistemi diventano molto più fragili con impatti quali l’erosione del suolo, la riduzione della fertilità, l’esaurimento delle risorse idriche e l’aumento della suscettibilità alle malattie e ai parassiti. Anche per questo motivo spesso questo approccio agricolo è accompagnato dall’uso intensivo di fertilizzanti chimici e pesticidi.
Grazie per aver letto Climax! 💚
Questa newsletter è a cura di: Emma Cabascia, Annalisa Gozzi ed Erika Bruno.
Non solo mese per mese, ogni giorno ci occupiamo di diffondere consapevolezza sulle sfide ambientali e climatiche.
Hai degli articoli da consigliarci o dei feedback su questa newsletter? Scrivici. Siamo sempre alla ricerca di nuovi spunti 👀
Bellissima newsletter! Grazie per la condivisione 😊
Grazie per le "precisazioni" come sempre ,ed è sempre più evidente, l'informazione è la CONOSCENZA sono fondamentali ed è proprio per questo motivo che cercano di fermarla diffondendo fake che dimostrano solo un'ignoranza abissale e "interessata " !