Il clima non può votare. Tu cosa farai?📨
Le prossime elezioni europee saranno cruciali per determinare il futuro delle politiche climatiche da qui al 2030. Ne abbiamo parlato con un’esperta che si occupa di questi temi a Bruxelles🏛️
Ciao!👋🏻
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Questo mese parleremo di clima e elezioni europee con un’intervista a Alessandra Cardaci, Lead Partnership Manager in Debating Europe.
Cominciamo!
Elezioni Europee: l’importanza di votare per il clima ✍️
Probabilmente già lo sai, ma come insegnavano i latini repetita iuvant e quindi eccoci a ricordarti che tra poco più di un mese si vota per le elezioni europee.
I cittadini e le cittadine dei 27 Paesi dell'UE saranno presto chiamati alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti del Parlamento Europeo. In Italia, l'appuntamento è per sabato 8 e domenica 9 giugno 2024.
Un recente rapporto dello European Council on Foreign Relations (ECFR) ha rivelato che le implicazioni più rilevanti delle prossime elezioni riguarderanno soprattutto la politica ambientale.
Dall’esito di questa tornata elettorale dipende il futuro del Green Deal, che proprio nei prossimi anni entrerà nella sua fase più delicata. Durante il prossimo mandato, infatti, capiremo se l’Unione Europea riuscirà a raggiungere il suo obiettivo di riduzione del 55% di emissioni entro il 2030.
🎙️Ne abbiamo parlato con Alessandra Cardaci.
L’intervista ad Alessandra Cardaci 💬
Alessandra Cardaci lavora come Lead Partnership Manager presso Debating Europe, l’unità di partecipazione cittadina del think tank Friends of Europe che si occupa di organizzare attività e campagne per avvicinare i cittadini dell’Unione alle istituzioni europee.
💬 Ormai manca poco più di un mese al voto. Che aria si respira a Bruxelles in questo momento?
Come in tutti gli anni di elezioni europee, gli attori della cosiddetta “bolla europea” (istituzioni UE, lobby, ONG, think tank, società di consulenza, etc…) si attivano per organizzare dibattiti e speculare sui possibili scenari delle prossime elezioni che avranno luogo il 6-9 giugno 2024. In questo momento a Bruxelles, si respira un’aria per cui sembra che ci si accorga quasi all’improvviso della rilevanza di questo appuntamento elettorale e dell’impatto che le scelte di voto di quasi 450 milioni di cittadini avranno sul futuro del nostro continente. Credo sia il momento di considerare un’attenzione più regolare e frequente verso i sentimenti e le opinioni dei cittadini, offrendo loro spazi e opportunità di incontro, scambio, apprendimento e partecipazione ai processi decisionali delle politiche europee (prima, durante e dopo gli appuntamenti elettorali). Ciò aiuterebbe sicuramente a riparare il deficit democratico dell’UE e a vivere le elezioni europee con meno paura delle minacce anti-europeiste.
💬 Con il think tank presso cui lavori, Debating Europe, avete organizzato la campagna “2024 Voices - Citizens Speak Up” per raccogliere le voci di giovani cittadini europei su tematiche legate alle politiche UE, tra cui il cambiamento climatico. Cosa è emerso?
Come si evince dal nostro rapporto “2024 Voices - Citizens Speak Up”, i cittadini, e soprattutto i giovani, si sentono “schiacciati” dalle preoccupazioni riguardanti il cambiamento climatico. Molti considerano la crisi climatica come la questione più urgente del nostro tempo, anche più minacciosa di un’eventuale guerra. Nelle discussioni, è emersa fortemente la necessità di "recuperare il tempo perduto" attraverso azioni più immediate e significative. Tra i partecipanti c’è chi crede che sia già troppo tardi per evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico; alcuni addirittura dicono che "c'è poco da salvare". Tra le soluzioni suggerite, queste 6 sono emerse come le più rilevanti:
👉 Tassare i maggiori inquinanti 💸
👉 Ridurre gli sprechi 💯
👉 Ridurre la dipendenza dall'auto 🚗
👉 Rendere i prodotti ecologici più accessibili 🔓
👉 Incentivare le aziende ad offrire soluzioni più ecologiche sfruttando il potenziale della tecnologia💡
👉 Informare meglio sull'impatto ambientale dei prodotti 🌱
💬 Molti dicono che in queste elezioni europee sarà fondamentale “votare per il clima”. Che cosa significa? Sei d’accordo? Qual è la possibile rilevanza mondiale di un voto europeo “per il clima”?
Significa che in base alla composizione politica maggioritaria del prossimo parlamento UE si adotteranno leggi più o meno ambiziose sulle questioni climatiche - se non addirittura regressive rispetto ai timidi passi avanti fatti finora. Come anche espresso dai partecipanti del nostro studio, sappiamo che il fattore tempo è essenziale per prevenire disastri irreversibili per l’esistenza dell’umanità sulla Terra.
Se dovessimo avere una leadership politica europea poco sensibile alle questioni ambientali, rischieremmo di perdere un treno che non passerà mai più - con gravi conseguenze per il nostro continente e il resto del pianeta. La forza dell’UE, che poi è anche il motivo per cui è ammirata da movimenti progressisti nel resto del mondo, è dovuta ai suoi alti standard di qualità e integrità in termini di politiche di protezione dei diritti fondamentali e del benessere dei propri cittadini. Se perfino l’UE dovesse abbassare i propri standard in ambito di politiche ambientali, chi guiderà la strada verso la transizione ecologica nel nostro pianeta, che per definizione non può che essere globale?
💬 Pensi che le elezioni europee siano percepite dalla popolazione civile come degli appuntamenti di rilevanza nazionale o c’è uno scollamento tra Bruxelles e gli elettori degli stati membri?
C’è sicuramente, e tristemente, uno scollamento tra la bolla europea a Bruxelles e le diverse realtà locali che compongono la nostra Unione. Il sistema di voto per le elezioni europee è in ogni caso nazionale, nel senso che si votano politici del proprio paese - eccezion fatta per i cittadini UE residenti all’estero (come me per esempio, italiana residente in Belgio). L’idea delle liste transnazionali potrebbe contribuire a creare un momento elettorale più paneuropeo, ma prima di ciò sono convinta si debba lavorare dal basso per generare consapevolezza e interesse verso la “cosa” politica europea.
Votare per il clima è sempre importante. Perché oggi di più?📨
In questo momento storico serve un’azione politica coordinata e ambiziosa sul clima. Gli obiettivi climatici fissati dal Green Deal europeo per il 2030 non hanno una rilevanza soltanto politica. E ancora una volta, a dirlo è la scienza.
Secondo l’IPCC, entro la fine di questo decennio capiremo se il mondo sarà riuscito o meno a contenere l’aumento medio della temperatura entro gli 1.5°C. Gli studi ci dicono che abbiamo ancora il 50% delle possibilità. Ma il tempo per ridurre le emissioni stringe: ci muoviamo in una finestra d’azione sempre più stretta.
Sui parlamentari che saranno eletti a giugno grava una grossa responsabilità: garantire che durante il prossimo mandato non vengano fatti passi indietro sull’agenda climatica. Anzi, possibilmente fare passi avanti (lasciateci sognare).
In poche parole, queste elezioni non sono come le altre. Mai come ora scegliere bene i nostri rappresentanti può avere conseguenze dirette sul futuro del nostro pianeta.
Ce lo dimostrano due Paesi dell’America Latina, dove nel 2022 gli elettori hanno premiato l’agenda eco-socialista di Ignacio Lula da Silva e Gustavo Petro, rispettivamente in Brasile e Colombia.
Un’agenda che ha portato risultati concreti. Dai dati del Global Land Analysis and Discovery è emerso che nel 2023 entrambi i Paesi hanno assistito ad un calo significativo della deforestazione (del 36% in Brasile e del 49% in Colombia) rispetto all'anno precedente.
Ogni voto per il clima conta. 💌
Hai impegni per il prossimo 8 e 9 giugno? Se sì, cancellali. ❌
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🌍 Due mappe per capire l’ingiustizia climatica
🥑 Ma davvero l’avocado è così poco sostenibile?
🍝 Sapevi che nel mondo sprechiamo 1 miliardo di tonnellate di cibo all’anno?
♻️ Lo sai che è possibile trasformare gli scarti del mango in pelle naturale ed ecologica?
👵🏻 Hai letto che la CEDU ha dato ragione alle Anziane per il Clima in Svizzera?
🤌 Ma tu sai cos’è il Green Deal?
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